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Attualità venerdì 12 maggio 2017 ore 11:25

​I migranti si raccontano ai compagni di classe

Sono 5 i profughi bengalesi che seguono i corsi di sala e cucina dell’Istituto Vasari. In classe hanno parlato delle loro esperienze



FIGLINE-INCISA — Nuovo step per il progetto migranti del Comune di Figline e Incisa Valdarno che, oltre all’impiego dei richiedenti asilo in attività di volontariato accanto alle associazioni (prima tra tutti il Centro sociale Il Giardino) e agli uffici Servizi Sociali e Ambiente del Comune, prevede per loro un percorso di inserimento scolastico presso l’Istituto “Giorgio Vasari” di Figline.

Il volontariato e la formazione, infatti, rappresentano per i migranti le migliori opportunità di integrazione e di inserimento sul territorio, in attesa di ricevere il responso della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale che valuta la richiesta d’asilo, decidendo se concedere o meno lo status di rifugiato politico.

Ad essere interessati da questi percorsi di inserimento scolastico sono in primis i profughi minorenni che, a partire dallo scorso anno scolastico, hanno frequentato i corsi di cucina e sala dell’Isis “Giorgio Vasari” insieme ai loro coetanei.

Si tratta di Sheik Choton, Matobbar Lemon, Mullah Sherif, Agodo Raynold, Mohamed Helim: cinque ragazzi bengalesi che, giovedì mattina, sono stati protagonisti di un incontro con i compagni di classe per raccontare la loro storia, dal viaggio all’impatto con la nuova realtà in cui si trovano a vivere, tra problematiche e superamento delle difficoltà. Il tutto con il supporto di una mediatrice culturale, che ne ha facilitato il racconto, e alla presenza degli operatori della cooperativa Il Cenacolo (che si è occupata dell’inserimento graduale dei ragazzi nelle classi, oltre che della loro accoglienza sul territorio), del vicepreside dell’Isis “Vasari”, Luciano Cambi e dell’assessore alle Politiche sociali, Ottavia Meazzini.

"Dopo due anni, finalmente riusciamo a far parlare in prima persona i migranti – spiega l’assessore Meazzini -. Questo incontro è importante perché ci permette di ascoltare per la prima volta le loro storie, le loro traversate, le loro esperienze. Sentiamo i racconti dei migranti solo attraverso i tg e ci sembrano sempre così lontani e quasi irreali, invece, grazie al rapporto instaurato tra i migranti ed i compagni di classe, grazie a questi mesi di frequentazione scolastica in cui hanno imparato a stare assieme cucinando nei laboratori di cucina, i migranti ci aiuteranno a sentire più vicini i racconti delle traversate, umanizzando questo fenomeno, che ci par lontano e incomprensibile. Questo momento di ascolto servirà a noi ed ai nostri ragazzi per guardare con occhi diversi i migranti, in modo più umano, cercando di immedesimarsi nei loro racconti”.


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