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Attualità mercoledì 15 marzo 2017 ore 14:15

"Il no al distretto unico non è colpa dei sindaci"

Silvia Chiassai

La sindaca Silvia Chiassai per la mancata realizzazione del progetto: "E' colpa della Regione e del Pd che non ascoltano i territori"



MONTEVARCHI — "La colpa per la mancata realizzazione del distretto sanitario unico non è dei sindaci, come aveva dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Saccardi, ma è una chiara responsabilità politica della Regione e del Pd che non ascoltano i territori". Così, all'indomani dell'emendamento alla proposta di legge regionale sulla revisione delle zone distretto presentato dai sindaci dei 9 Comuni del Valdarno, parla la prima cittadina di Montevarchi Silvia Chiassai.

"I sindaci del Valdarno aretino - continua in una nota stampa - avevano trovato un accordo, pur avendo al loro interno anche punti di vista diversi, con un documento della Conferenza dei sindaci inviato ai consiglieri regionali in cui non veniva abbandonata la prospettiva di un distretto sanitario unico. L’apertura della “clausola valutativa” di rivedere il tutto entro due anni, ha poco di concreto - aggiunge Chiassai -. Nella migliore delle ipotesi costringerà i Comuni a scegliere a quale Asl aderire, se alla Asl Toscana Centro o alla Asl Toscana Sud Est. Non capisco, francamente, la soddisfazione espressa da alcuni rappresentanti politici del Pd che non hanno certo agevolato, ma anzi hanno notevolmente complicato, la realizzazione di un distretto sanitario unico che rappresentava la possibilità di riconoscere l’omogeneità e la peculiarità di un territorio nella organizzazione dei servizi socio- sanitari, e non solo".

"Con la votazione di ieri - continua la sindaca -, è stata invece riaffermata la divisione del Valdarno e il suo mancato riconoscimento come “zona di confine” che la legge regionale già prevedeva e che poteva essere applicato con una deroga. La dimostrazione che questa è una perimetrazione delle zone distretto, fatta a tavolino dalla Regione, senza tenere in considerazione le istanze dei territori e dei suoi abitanti. Una revisione degli ambiti territoriali che è la diretta emanazione di una riforma sanitaria verticistica e sempre più lontana dalle esigenze e dal rispetto del diritto di cura del cittadino, perpetuata attraverso la realizzazione di aree vaste".

"Ringrazio il consigliere Stefano Mugnai, vicepresidente della Commissione regionale Sanità che - ha aggiunto Chiassai -, per bene due volte, si è fatto portavoce delle richieste del territorio. Lo ringrazio per l’impegno in Commissione e nell’aula del Consiglio regionale. Mi preme comunque avvertire, in particolare il PD, che non mollerò".


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