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Attualità venerdì 23 aprile 2021 ore 19:10

Sicurezza Valdarno, rivoluzione videosorveglianza

videosorgveglianza
Foto di repertorio

Tavolo in Prefettura con tutti i sindaci della vallata aretina dopo i fatti di criminalità: progetto per una centrale unica dove dirottare i filmati



VALDARNO ARETINO — Tutti i filmati dei sistemi di videosorveglianza dei comuni del Valdarno aretino dirottati a una centrale unica delle forze dell’ordine così che le autorità possano visionarle in diretta ed averle a disposizione in tempo reale. Il progetto è stato analizzato questa mattina durante l’incontro online tra il Prefetto di Arezzo Anna Palombi, tutti i sindaci del Valdarno aretino, le forze dell’ordine e le associazioni di categoria riuniti per valutare le iniziative da intraprendere per rendere il territorio più sicuro. 

Il tavolo per la sicurezza era stato richiesto proprio dai primi cittadini della vallata a seguito di quanto accaduto nell’area industriale di Levane, nel comune di Bucine, nei giorni scorsi: due incendi a distanza di una settimana che avevano distrutto gli stabilimenti della Valentino Shoes e della Lem Industries e l’arresto di tre persone coinvolte in un’impresa di frantumazione di inerti legata secondo le indagini della Dda di Firenze a un clan della ‘Ndrangheta.

Anche se le indagini della Procura di Arezzo hanno accertato che il rogo al calzaturificio Valentino è stato di origine colposa e non è collegabile a nessun atto doloso – dato che ha rassicurato le autorità locali – “l’incontro col Prefetto è stato comunque importante e necessario” ha sottolineato il sindaco di Bucine Nicola Benini.

“La riunione era un passaggio necessario per valutare le iniziative da intraprendere per rafforzare la sicurezza e dare un segnale che il tessuto sociale e le istituzioni sono attenti e compatti nel respingere qualunque situazione fuori dalla legalità: il Valdarno è una terra laboriosa dentro le regole”.

“Stamani – aggiunge il sindaco di Bucine - abbiamo chiesto un potenziamento dell’organico delle forze dell’ordine sul territorio ma ci è stato detto che non è possibile. Si è invece deciso di accelerare un progetto che era stato avanzato tempo fa per una centrale unica – una cabina di regia – su cui dirottare le immagini delle video sorveglianze dei vari comuni”.

Al momento, in caso di indagini e accertamenti per i quali i video possono essere di aiuto, gli inquirenti devono acquisire i filmati e visionarli in sedi diverse. Con una centrale unica – che potrebbe essere collocata, ad esempio, presso la caserma della Compagnia dei Carabinieri di San Giovanni o al Commissariato di Polizia di Montevarchi – tutto il materiale video sarebbe subito a disposizione con evidenti benefici: “I controlli – conclude Benini - sarebbero più rapidi, gli interventi sul campo o i tempi delle indagini accelerati”.


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