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Attualità martedì 25 agosto 2020 ore 17:45

Dal tabacco ai motori elettrici, Ambra più green

Gli stabilimenti dell'ex Toscana Tabacchi ad Ambra
Gli stabilimenti dell'ex Toscana Tabacchi ad Ambra

Con la nuova proprietà l’ex Toscana Tabacchi ha una prospettiva più ecologica. Soddisfatto il consigliere regionale Tartaro: “Ora la bonifica”



BUCINE — Un nuovo proprietario e un nuovo futuro per lo stabilimento che ha ospitato per anni la Toscana Tabacchi di Ambra. I capannoni dell’ex tabacchificio ospiteranno la produzione di motori elettrici. Una riconversione in chiave green accolta con favore dal consigliere regionale Pd, il montevarchino Simone Tartaro che ha dato notizia dell’importante svolta per la struttura che per lungo tempo è stata al centro di una complessa vicenda a seguito del fallimento della società che si occupava della lavorazione del tabacco.

La zona produttiva nel territorio di Bucine avrà quindi una nuova prospettiva con risvolti anche occupazionali per la vallata.

“La notizia che finalmente i capannoni della ex Toscana Tabacchi di Ambra hanno trovato un nuovo proprietario non può che farci tirare un sospiro di sollievo” sottolinea il consigliere regionale. “Da problema ecologico, infatti, la grande superficie industriale della Valdambra inutilizzata da anni diverrà uno stabilimento per la produzione di motori elettrici per auto. Una trasformazione che ha un valore occupazionale, ovviamente, e imprenditoriale anche per l'indotto locale, ma che va anche nella giusta direzione di una economia sostenibile e ecologica: la mobilità elettrica è quella del futuro ed è quella in grado di ridurre l'impatto ambientale dei mezzi di trasporto.

Insomma, una bella finestra aperta sul futuro sostenibile ed ecologico, quello che più ci piace e crediamo possibile anche per la nostra economia locale. Potrebbe essere questo un primo tassello per innescare un meccanismo virtuoso, con ricadute per l'intero territorio.

Il primo passo – conclude Tartaro - dovrà essere la rapida e necessaria bonifica dell'area, per la quale la Regione Toscana potrà ancora dire e fare molto, con le proprie competenze e con i propri fondi a disposizione”.


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