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Attualità sabato 11 gennaio 2020 ore 18:10

Arretrati del canone per il depuratore che non c’è

Ecco chi dovrà dire l’ultima parola sullo scontro in atto tra il sindaco Enzo Cacioli e Publiacqua in merito alle bollette pesanti e ai tempi di un progetto



CASTELFRANCO PIAN DI SCO' — Sarà l'Autorità Idrica Toscana a dire l’ultima parola sulla polemica che contrappone il sindaco di Castelfranco Pian di Scò a Publiacqua. La questione riguarda gli arretrati 2012-2014 richiesti a decine di famiglie del suo comune per il canone di depurazione. Bollette salatissime, appesantite proprio dagli arretrati, per un’opera che ancora non esiste: ovvero il collegamento al depuratore di Figline.

Publiacqua replica “Stupisce l’esternazione del sindaco Cacioli in merito alla vicenda degli importi fatturati ai cittadini del Comune di Castelfranco Piandiscò, che la normativa prevede come oneri connessi a realizzazione o ampliamento dei depuratori”.

In poche parole Publiacqua si appella alla il DL 208/2008 (convertito nella legge 13/2009) all'articolo 8 sexies, che in pratica stabilisce che i cittadini non devono pagare se non ci sono gli impianti, ma se c’è un progetto allora il canone è dovuto. Dice testualmente la legge: "La componente è dovuta al gestore dall'utenza, nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall'avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie alla attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati".

È proprio questa ultima frase che si presta alle polemiche: cosa significa “rispetto dei tempi programmati?”. Un anno, due anni, tre anni …. Dieci anni?

Su questo punto anche la Lista Civica di Castelfranco Pian di Scò aveva sollevato dei dubbi di legittimità sui prelievi in bolletta: "Siccome ci stanno prelevando arretrati del canone di depurazione ci viene confermato quanto già da noi denunciato, cioè che Publiacqua ha impiegato 10 anni per presentare un progetto e intanto i cittadini hanno dovuto pagare un servizio inesistente e che neppure era disegnato sulla carta. Questa cosa non è consentita dalla legge 13/2009”.

Per dirimere la questione il sindaco Enzo Cacioli si è rivolto all’ l'Autorità Idrica Toscana (Ait) per sapere se il progetto per la parte mancante c’era veramente, oppure non c’era: “Richiediamo all’AIT di esercitare puntualmente la necessaria vigilanza sui progetti in corso – scrive intanto il Sindaco - e a Publiacqua spa chiediamo di rispettare rigorosamente, secondo il cronoprogramma trasmesso a questa Amministrazione, i tempi relativi alla progettazione esecutiva ed alla realizzazione del collettore di allacciamento della rete fognaria di Castelfranco di Sopra al relativo depuratore".


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