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Imprese & Professioni venerdì 11 ottobre 2019 ore 12:14

​DOP: Valdarno una miniera d’oro per le esportazioni

Uno dei più interessanti casi di valorizzazione di un prodotto tipico del nostro territorio è dato dall’Olio extravergine d’Oliva di Reggello, famoso per valori di acidità bassissimi.



FIESOLE — Ogni regione italiana ha una propria tradizione culinaria di prodotti tipici, più o meno conosciuti. Nel caso del Valdarno, tuttavia, vi sono ancora mille perle da scoprire.

Il settore dell’export non è ancora approdato pienamente nel territorio e tra strategie innovative e prodotti ancora da valorizzare, la regione non aspetta altro che essere scoperta dagli amanti della cucina di tutto il mondo.

Questo processo di scoperta e promozione, anche allo scopo di incrementare le esportazioni, ora sappiamo che può essere potenziato e incentivato attraverso il riconoscimento di marchi come il DOP, il Valdarno potrebbe giovarne notevolmente.

La potenzialità del marchio

Quelli del nostro territorio sono prodotti particolari, che necessitano di una strategia di valorizzazione e di garanzia apposita: non possono competere con le quantità enormi dei grossi mercati né con i loro prezzi, ma si tratta di prodotti che hanno nella loro identità culturale gran parte del proprio valore.

Nella loro storia riposa la tradizione e la cultura degli abitanti della zona, e questa particolarità è qualcosa che solo un marchio ad hoc può garantire. La tarese del Valdarno, ad esempio, è già considerato un prodotto DOC, ma resta comunque commercializzato da pochissime macellerie locali: la promozione del prodotto, dunque, necessita allo stesso tempo della creazione di un marchio apposito che lo salvaguardi e funga da trampolino da lancio verso mercati più ampi.

Non a caso la popolarità di un tipo di consulenza come la guida per la protezione di un marchio figurativo dell'avv. Enrico La Malfa è in crescita inarrestabile.

Olio di Reggello: un interessante precedente

Uno dei più interessanti casi di valorizzazione di un prodotto tipico del nostro territorio è dato dall’Olio extravergine d’Oliva di Reggello, famoso per valori di acidità bassissimi.

Nonostante nel Valdarno vi siano altri tipologie di olio altamente pregiate, come il Pergentino o il Montegonzi, l’Olio di Reggello è riuscito a varcare i confini locali grazie ad un attento sviluppo e promozione del marchio lungo tutta la catena produttiva: dall’agricoltore al frantoio, i cultori possono seguire l’intero processo di realizzazione del prodotto.

Questa strategia, tra le più tradizionali, permette di creare un forte legame di fiducia con il prodotto tale che anche i palati meno fini si sono avvicinati al marchio grazie alla sua garanzia di autenticità.

I prodotti da scoprire

La Valle dell’Arno offre uno svariato numero di prodotti estremamente caratteristici da offrire sia a chi cerca un percorso gastronomico più specialistico e tradizionale, sia a chi, invece, è orientato alla sperimentazione e all’innovazione.

Non solo ricette tradizionali, come il pollo in porchetta, il cui segreto poggia sulla Valdarnese Bianca, una razza tipica della zona e introvabile altrove; il Valdarno offre anche ingredienti ancora poco noti e dalle potenzialità enormi, come la tarese del Valdarno, una particolarissima tipologia di pancetta che si distingue per stagionatura e lavorazione, dal sapore particolare.

Un altro ingrediente poco noto ma dalla particolare applicabilità è il fagiolo zolfino, con buccia finissima e ad alta digeribilità, mentre il cece rosa di Reggello o quello piccolo del Valdarno possono tranquillamente diventare prodotti capaci di invadere massivamente il mercato.

Marchio Fiesole: un esempio da seguire?

Tra le proposte più interessanti per le piccole comunità locali vi è quella messa in atto nel 2015 dall’Amministrazione Comunale. Il Marchio Fiesole intendeva promuovere, grazie alla creazione di un marchio a forte impronta comunale, tutte le attività tradizionali del posto, siano esse agricole, artigianali o artistiche.

L’esempio del Marchio Fiesole è di particolare rilevanza in quanto si è dimostrato capace di unire sotto un unico brand tutte le piccole realtà che a stento sopravvivevano alla prova del tempo: salvandoli dalla scomparsa, esso ha permesso anche la rinascita del turismo locale, portando gli eventi culturali organizzati sul territorio ad una sempre maggiore visibilità.

Si tratta, dunque, di un esempio da seguire? È possibile creare un Marchio Valdarno che riunisca tutte le piccole realtà del territorio e faccia fronte comune per impedire che le particolarità del territorio vengano tutelate dall’anonimato del mercato all’ingrosso?


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