Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 18:00 METEO:MONTEVARCHI16°  QuiNews.net
Qui News valdarno, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdarno
giovedì 25 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
La prima luna piena di aprile è la luna rosa: le immagini suggestive

Cultura martedì 29 ottobre 2019 ore 16:35

Dracula, Ficino e i 550 anni della sua “Theologia”

Il ritratto di Marsilio Ficino

“Il diario di Dracula” racconta gli strani rapporti con il filosofo di Figline, nell’anniversario della stesura della sua opera più importante



FIGLINE INCISA — Esattamente 550 anni fa, nel 1469, Marsilio Ficino iniziava la stesura della sua opera più importante: i diciotto libri della “Theologia platonica de immortalitate animorum”. È questa l’opera imponente - dedicata a Lorenzo De’ Medici - in cui il filosofo di Figline sosteneva che l’anima fosse il punto di raccordo, il nexus, fra il piano materiale e quello spirituale.

La vasta cultura di Marsilio Ficino procurò fama, ma anche problemi, all’umanista e astrologo valdarnese. Tra l’altro Marsilio fu il traduttore del Corpus Hermeticum di Ermete Trismegisto, nei cui scritti, risalenti al I-III secolo d.C. si fondono tradizioni gnostiche, giudaiche e di ispirazione platonica. La cultura esoterica di Ficino gli attirò perfino l’accusa di magia, dalla quale fu scagionato soprattutto per le potenti protezioni che poteva vantare negli ambienti vicini al pontefice.

Marin Mincu, autorevole accademico, docente di letteratura presso l’Università di Costanza, addirittura sostiene che Vlad III Tepes “Dracul” (personaggio realmente esistito: nato nel 1431 nel villaggio di Sighisoara in Transilvania), soprannominato Dracula con riferimento al “dracul”, ovvero “il dragone” emblema della famiglia, avrebbe conosciuto Marsilio Ficino, intrattenendo con lui rapporti epistolari, nutriti dalla sua passione per Ermete Trismegisto, di cui proprio Ficino era il massimo esperto del tempo. Nel romanzo “Il diario di Dracula” (Bompiani editore) il professor Mincu ritrae Vlad III ormai giunto alla fine della sua esistenza, il quale ricorda il periodo in cui - al seguito dell’imperatore di Bisanzio, Giovanni Paleologo - era giunto a Firenze in occasione del Concilio del 1439. Città in cui sarebbe poi tornato più volte, frequentando l'accademia neoplatonico di Careggi, intrattenendosi con Marsilio Ficino e intessendo con lui amabilisime discussioni sul tema della creazione.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Dalla deposizione della Corona e il Corteo per una delle ricorrenze italiane più importanti agli eventi organizzati in questo lungo weekend di Aprile
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Nicola Belcari

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità

Attualità