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Attualità mercoledì 20 maggio 2020 ore 18:50

Bekaert, Lega favorevole alle due società italiane

Stabilimento Bekaert di Figline nei giorni della chiusura

Dai due soggetti industriali ci si aspetta “una soluzione definitiva alla grave crisi che affligge direttamente i lavoratori e alle loro famiglie”



FIGLINE E INCISA — La Lega interviene oggi sulla questione sollevata da un centinaio di lavoratori della Bekaert, i quali chiedono per l’ex Pirelli di Figline “una soluzione industriale seria”, dimostrando così di non credere molto all’ipotesi “cooperativa”. Anzi, i cento dipendenti sollecitano chiaramente “una reindustrializzazione basata su Industriali che abbiano competenza delle lavorazioni possibili all'interno del sito ed una conoscenza dei mercati e dei clienti”.

Alla loro lettera rispondono con un documento: il capogruppo Lega Salvini Premier in Consiglio Regionale, Elisa Montemagni, i consiglieri regionali Jacopo Alberti e Marco Casucci, nonché il capogruppo in Consiglio comunale a Figline e Incisa Valdarno, Silvio Pittori.

"Condividiamo la posizione dei lavoratori della Bekaert che sollecitano il Governo a reindustrializzare il sito di Figline mediante il ricorso ad industriali privati" dicono in sintesi gli esponenti della Lega, che poi aggiungono “Tant’è che confidiamo nell’interesse recentemente manifestato alla reindustrializzazione dell’area, a quanto è dato di conoscere, da due società italiane, che sarebbero note per la loro esperienza nel settore dell’acciaio appunto, e che potrebbero dare a breve soluzione definitiva alla grave crisi che affligge direttamente i lavoratori Bekaert e le loro famiglie, nonché, indirettamente, l’intero tessuto sociale del Valdarno, anche mediante la futura acquisizione di sempre maggiori quote di mercato -sostengono gli esponenti della Lega - Pur apprezzando infatti, lo si ripete, anche ipotesi risolutive diverse, la strada indicata dai predetti lavoratori sembra quella allo stato maggiormente praticabile per risolvere detta crisi che procede oramai da troppo tempo, ricorrendo ad investitori privati che non soltanto abbiano competenze tecniche ma che, in quanto tecnicamente competenti, siano già accreditati presso soggetti terzi che operano nel settore, così da dare un futuro stabile allo stabilimento produttivo garantendo uno stabile livello occupazionale.


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