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Attualità sabato 18 aprile 2020 ore 21:29
Sui casi Covid a Figline la Lega contesta Mugnai
Pittori e Arcamone evidenziano la “luconosità” delle notizie fornite dalla sindaca sui contagiati. E poi il caso dell’operatrice sanitaria di Bucine
FIGLINE E INCISA — Il capogruppo consiliare Silvio Pittori e la consigliere comunale della Lega, Giorgia Arcamone, hanno diffuso una nota per evidenziare la «lacunosità delle dichiarazioni rilasciate giovedì scorso del sindaco del comune di Figline e Incisa in merito alla presenza del Covid-19 sul territorio comunale, e, dall’altro, hanno fatto sorgere serie e giustificate preoccupazioni nella cittadinanza».
I due esponenti elencano quindi una serie di fatti per contestare quanto affermato da Giulia Mugnai: «È notizia di ieri sera che il comune di Bucine ha annoverato tra i contagiati, una sua residente che lavora (quindi un medico o un infermiere) presso la struttura Casa di cura Frate Sole. Quanto dichiarato 24 ore prima dal nostro primo cittadino “nella settimana tra il 31 marzo e il 7 aprile sono stati effettuati i tamponi, a carico della struttura Frate Sole, su tutti i 180 dipendenti. In quello screening tutti gli operatori sono risultati negativi al virus Covid19” si rivelerebbe di conseguenza inesatto, o quantomeno superato, evidenziando ambedue le ipotesi che il Sindaco non abbia piena conoscenza della situazione epidemiologica sul suo territorio».
«Anche la comunicazione del sindaco reggellese che esclude casi di contagio all’interno della RSA Martelli, risulta disallineata, quantomeno temporalmente – fanno notare i due consiglieri della Lega - con l’affermazione del sindaco Mugnai, che il giorno prima affermava di essere in attesa di conoscere quando i tamponi sarebbero stati eseguiti nella predetta Rsa. È lecito chiedersi se la certezza del Sindaco di Reggello in merito all’assenza di casi all’interno della Rsa Martelli, sia riconducibile ad una sua maggiore conoscenza dei dati provenienti dalla Asl»
«Inoltre – aggiungono Pittori e Arcamone - è notizia di oggi che il 30% circa del personale medico impegnato all’interno dell’ospedale di Ponte a Niccheri, risulta contagiato dal Covid19. Ora, è noto come a fronte delle decisioni ASL, alle quali non si è politicamente opposto il sindaco Mugnai se non dopo le proteste dei cittadini e le prese di posizione della Lega Salvini, che hanno causato un oggettivo depotenziamento dell’ospedale Serristori (leggasi, trasferimento degli anestesisti), anche i malati oncologici, solitamente curati presso il Serristori, siano stati costretti a recarsi presso Ponte a Niccheri. E’ pertanto certo a questo punto che gli stessi siano stati esposti, come era prevedibile, al rischio di contrarre il virus all’evidenza fortemente presente nel nosocomio di Ponte a Niccheri, quest’ultimo sino dall’inizio indicato come ospedale deputato ai malati covid»
In ultimo gli esponenti della Lega pongono una domanda alla sindaca Mugnai: «Se molti dei sanitari di Ponte a Niccheri saranno posti in quarantena, con l’effetto di una diminuzione numerica degli stessi in funzione della assistenza ai malati, potrebbe accadere che parte dei malati covid siano trasferiti presso l’ospedale Serristori? Ed in tale ipotesi, come pensa il Sindaco di fare fronte alla diminuzione di personale sanitario all’interno del nostro ospedale certamente, ad oggi, fortemente insufficiente per una emergenza covid19?»
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