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Attualità lunedì 22 giugno 2020 ore 15:33
Ma quando riaprono le Poste di viale Diaz?
L’ufficio è chiuso da mesi nonostante la fine del lockdown. La gente protesta e il sindaco scrive all’ente: “Basta disservizi”
MONTEVARCHI — La domanda gira in paese da tempo: quando riaprono le Poste di viale Diaz?
I postini non sanno cosa rispondere: “Ce lo chiedono tutti ma noi non sappiamo niente. Farebbe comodo anche a noi se riaprisse”. E dicono lo stesso gli impiegati dell’altra sede Pt di Montevarchi, quella in via Sante Tani.
L’ufficio che serve la parte sud della cittadina è chiuso ormai da mesi, praticamente dall’inizio dell’emergenza Covid. Non è rientrato in funzione nemmeno dopo la fine del lockdown. Nel frattempo, hanno riaperto i battenti anche le sedi delle Poste dei piccoli centri e delle frazioni di altri comuni, ma sulla filiale montevarchina tutto tace.
Una situazione che non trova spiegazioni – c’è stato tutto il tempo, se questo era il problema, per riorganizzare gli ambienti e mettere in atto le misure anticontagio – e che sta creando non poche difficoltà agli utenti che si concentrano tutti nella sede principale delle Pt: le file sono lunghe e attendere il proprio turno nel resede davanti all’ingresso in queste prime calde giornate estive è un disagio soprattutto per gli anziani.
“Sono tre giorni che vengo qui e vado via perché c’è troppa gente” dice una signora in coda davanti alla sede di via Sante Tani “Mi tocca prendere le ferie quando devo andare alla posta”. E un’altra aggiunge: “Quando vedo la sindaca glielo dico di fare qualcosa. Non va bene che un paese grande come Montevarchi abbia un solo ufficio postale”.
E il sindaco ora ha scritto ai vertici dell’ente: “Ho chiesto di conoscere il motivo di una chiusura ad oltranza, e l’urgente riapertura, dell’ufficio postale situato in viale Diaz che costringe i cittadini a recarsi presso l’unica sede aperta in città contribuendo all’aumento del disservizio, dei disagi e dei tempi di attesa” fa sapere Silvia Chiassai.
Il sindaco di Montevarchi si è rivolta in questi giorni anche all’Inps per richiedere un’estensione degli orari di apertura della sede cittadina.“Ormai da mesi, già durante la fase 1 dell’emergenza sanitaria continua a verificarsi la formazione quotidiana di lunghe code all’esterno delle sedi di Poste italiane e Inps, una condizione che, oltre a causare pericolosi assembramenti durante una pandemia non ancora conclusa, rappresenta un preoccupante disservizio e un disagio soprattutto nei confronti degli anziani” spiega Chiassai. “Mi sono rivolta direttamente ai responsabili di questi enti affinché si attivino a trovare una soluzione urgente ad una situazione irresponsabile, prevedendo una riorganizzazione degli uffici con una riapertura in sicurezza e con fasce orarie più ampie al fine di garantire un accesso al servizio accettabile e che non esponga le persone ad inutili rischi per la salute pubblica”.
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