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Lavoro venerdì 22 settembre 2017 ore 11:52

Sciopero alla Abb, anche l'energia solare stenta

Sciopero e manifestazione per l'annuncio di trentacinque esuberi alla Eclisse Abb, impegnata nel settore del solare e alla mobilità elettrica



TERRANUOVA BRACCIOLINI — La Eclisse Abb in pratica è una multinazionale, frutto della fusione di gruppi svedesi e svizzeri. Opera nei settori del futuro, energia solare e mobilità elettrica, ma non riesce a centrare obiettivi di sviluppo e cosi decide di “staccare la spina” a 35 posti di lavoro nello stabilimento di Terranuova Bracciolini.

“La direzione aziendale ci ha convocato – ha spiegato Alessandro Tracchi, segretario provinciale della Fiom Cgil - e la premessa è stata il mancato raggiungimento del budget 2017 in due settori chiave della produzione: gli inverter per l’energia solare e il ‘caricabatteria’ per le auto elettriche. La conseguenza è stata la volontà di mettere in mobilità 35 dei 530 addetti. La nostra risposta è stata ovviamente no. Quindi sciopero e presidio davanti alla fabbrica”.

La decisione di ridurre l’occupazione ha sorpreso il sindacato. Ma non più di tanto. “Avevamo chiesto un incontro all’azienda per avere chiarimenti sul preconsuntivo per il secondo semestre dell’anno – ha ricordato Tracchi -. Eravamo preoccupati per un evidente rallentamento della produzione ed ancora più inquieti per le prospettive 2018. Ed avevamo ragione. Le cifre aziendale parlano di una riduzione del 20 per cento della produzione”.

I problemi non sono però nati nel 2017. “Due anni fa la ABB decise di abbandonare il mercato statunitense. A nostro parere – ha sottolineato il rappresentante Fiom – senza motivazioni convincenti. Non solo: non furono indicate nemmeno alternative a quel mercato. Tanto che l’anno dopo l’azienda tentò invano di riconquistare le quote che aveva abbandonato. In questo periodo abbiamo registrato l’assenza di una strategia aggressiva dei mercati internazionali. Le produzioni ABB non solo assolutamente obsolete. Sono quelle del futuro. Per questo è incomprensibile la scelta di ridurre l’occupazione. E non parlo solo dei 35 esuberi annunciati. Il livello complessivo si sta riducendo da tempo con il blocco del turn over”.

Secondo la Cgil è necessario invertire immediatamente la tendenza in atto: “ABB è un’azienda chiave non solo in Valdarno ma in Toscana – ha affermato Alessandro Mugnai, segretario provinciale della Cgil. In questa realtà non possiamo acconsentire a perdite di posti di lavoro ma, tanto meno, possiamo accettare che un’azienda orientata verso l’innovazione e le produzioni del futuro, faccia marcia indietro. Deve invece confermarsi un punto di riferimento e un traino per l’intero sistema locale”.


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