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Attualità domenica 05 gennaio 2020 ore 13:47

“Questa illuminazione pubblica non è efficiente”

Un documento rivela l’eccessivo utilizzo di lampade ai vapori di mercurio. Spunta una proposta di gestione per 12 anni. Ecco le cifre in ballo



FIGLINE INCISA — Delle 3.963 lampade pubbliche che si accendono ogni notte nel comune di Figline e Incisa Valdarno, solo il 36% sono lampade a Led. Le lampade a vapori di mercurio ancora in funzione sono circa il 28%. L’altro 36% si divide tra lampade a sodio, lampade a ioduri metallici, a fluorescenza e alogene. Ma il vero problema è rappresentato da quelle 1.097 lampade a vapori di mercurio, già messe al bando dalla Comunità Europea e quindi difficilmente reperibili sul mercato dei materiali di ricambio. Fatti i conti, emerge che l’efficienza luminosa media nel comune di Figline e Incisa è di 91 Lm/W. Si tratta di un dato valutato come non efficiente, perché inferiore ai 100 lm/W considerati come efficienza luminosa media.

Questa la situazione che emerge da un documento elaborato come attività di supporto per la fattibilità della proposta che è stata presentata al Comune di Figline e Incisa dalla costituenda RTI composta da Enel Sole Srl e Master Electric Srl per un project financing relativo al servizio di illuminazione pubblica nel territorio comunale.

Nell’ambito della proposta, viene avanzato un progetto di adeguamento normativo e di efficientamento energetico degli impianti di pubblica illuminazione di proprietà dell’Amministrazione comunale, interamente finanziato e realizzato dal soggetto privato. Il servizio dovrebbe avere una durata contrattuale di 12 anni e prevederebbe il pagamento di un canone annuale stimato per il primo anno in € 430.000 oltre IVA.

Il progetto sarebbe finalizzato alla riduzione del consumo elettrico e al miglioramento della qualità del servizio. Con il risparmio conseguito, l’operatore privato potrà ripagare il proprio investimento e trarre un utile di impresa. Il soggetto privato prevede di intervenire su circa il 60% del parco lampade, con un conseguente efficientamento del 41%, corrispondente ad una riduzione di circa 682.487 kWh all’anno su una base valutata in 1.655.550 kWh.


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