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Attualità giovedì 22 ottobre 2020 ore 13:00

Ampliamento discarica, il no deciso di Chiassai

Silvia Chiassai  Martini sindaco di Montevarchi
Silvia Chiassai Martini sindaco di Montevarchi

Il sindaco di Montevarchi e presidente della Provincia: “Intervento solo per interessi politici ed economici”. Stoccata al Comune di Terranuova



MONTEVARCHI — Si è fatta attendere qualche giorno perché – come lei stessa dice – prima di parlare voleva “vedere le reazioni del territorio, delle istituzioni, delle associazioni”.

Ora è arrivato il netto “no” di Silvia Chiassai all’ampliamento della discarica di Terranuova dichiarato in un videomessaggio pubblicato su facebook.

Il sindaco di Montevarchi nonché presidente della Provincia di Arezzo (è bene ricordarlo per la valenza che le sue parole hanno nell’ottica di una programmazione provinciale della questione della gestione dei rifiuti) lancia un duro attacco al progetto per Podere Rota presentato dal gestore qualche giorno fa e che prevede un allargamento dei volumi dell’impianto pari a 800.000 metri cubi.

Un intervento che “a noi non serve perché ad oggi c’è un potenziamento di San Zeno che permetterà nel 2023, massimo 2024, di poter portare lì i rifiuti della vallata senza nessun costo aggiuntivo per cittadini anzi ci saranno dei vantaggi economici: un piano che ci permetterà di essere autosufficienti” spiega Chiassai.

Questa la valutazione tecnica, ma Chiassai sottolinea l’aspetto politico ed economico dell’operazione su Podere Rota, considerata la “pattumiera di Firenze” perché il nocciolo della questione “sta su Firenze che sfrutta la vallata in quanto non vuole un (suo) impianto di smaltimento dei rifiuti”.

Il sindaco di Montevarchi non si stupisce (“lo sapevamo tutti”) che “il gestore dell’impianto non aveva intenzione di chiudere la discarica” come invece previsto per il 2021 a seguito di precedenti accordi. Chiassai ricorda la sua battaglia – nel 2019 – in seno all’Ato quando portò un atto di indirizzo per la chiusura definitiva della discarica “votato dai 105 sindaci a maggioranza, con i sindaci del Valdarno compatti ad eccezione di Terranuova. Era chiaro che gli interessi economici e politici non si sarebbero fermati. Per interessi economici di gestori privati, di un solo Comune, che è il comune di Terranuova, che prende milioni di euro ogni anno da tanti anni – con cui poi ci fa grandi eventi culturali, ci ripiana il bilancio comunale - tutto il Valdarno subisce da trenta anni uno sfruttamento bieco”.

Ora la palla passa alla Regione Toscana e Chiassai lancia una sfida: “Vedremo se il Pd che governa da 50 anni in Regione, e per gli interessi economici di un comune, continuerà a sfruttare il nostro territorio, se avrà il coraggio di ascoltare cittadini oppure si continuerà a pensare che i cittadini fiorentini siano di seria A e quelli del Valdarno di serie B”.


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